Analisi di un lapsus freudiano

Una signora ha l'abitudine di parlare in francese quando deve dire, in presenza di domestici, qualche cosa che preferisce non sia da essi compresa. Così un giorno dice al marito che andrà in giornata a prelevare del denaro alla banca, e lo dice in francese; ma pronuncia la frase così: «J'irai aujourd'hui à la banque prendre «des enfants», anziché: «de l'argent».

C'è analogia fonetica fra «des enfants» e «de l'argent»: egual numero di sillabe, eguale accento, eguali suoni vocalici ed eguale inizio e terminazione. Inoltre è noto che si commettono più facilmente errori in lingue straniere. Ma tutto questo non spiega ancora la sostituzione.

Senonché un momento prima la signora aveva detto al marito che si era fatta accomodare dalla sarta un abito che aveva portato nel periodo della sua recente gravidanza.

I bambini che si sostituiscono al denaro nella frase francese, stanno in relazione con l'idea della gravidanza: si può cioè dire che l'insieme delle idee «gravidanza e bambini» sia rimasto attivo, anche mentre il soggetto formulava il pensiero successivo, ed abbia per così dire invaso la espressione di questo nuovo pensiero. A sua volta ciò può essere compreso come dovuto al fatto che l'idea del «vestito della gravidanza» abbia animato qualcosa che non è riuscito al momento ad esprimersi, che è stato respinto o rimosso dalla signora; e che questo qualcosa sia riuscito ad esprimersi ugualmente nella frase successiva dando luogo allo scambio di parole.

Non si è potuta analizzare compiutamente questa situazione, raccontata dal marito della signora e dalla signora stessa e poi commentata, nel corso di una conversazione di società; ma i pochi elementi raccolti sono sufficienti a spiegare chiaramente il lapsus.

La gravidanza era stata per la signora qualche cosa di assai penoso; c'era stata anzi in lei una forma di ribellione a questo fatto fisiologico, forma di ribellione che non è del tutto rara nelle donne.

La signora però mentre si era ribellata al fatto della gravidanza, era stata poi assai lieta per la nascita della sua bambina. Non solo, ma ora che la bambina sta crescendo, desidererebbe avere altri bambini.

Col suo lapsus la signora ha in certo modo espresso il suo desiderio di avere altri bambini, ma di averli senza gravidanza. E in che modo? In un modo che corrisponde probabilmente alla sua concezione infantile della nascita: una delle spiegazioni che i bambini ricevono dagli adulti sulla nascita dei loro fratellini, è appunto questa, che si comprano.

La signora cioè in certo modo ha rifatta viva nella frase una tale concezione infantile, che corrisponderebbe ad un suo desiderio attuale.

Ma vi sono forse altri elementi alla base del lapsus. Si può supporre che al desiderio di avere nuovi bambini si contrappongano preoccupazioni di carattere economico. Ora sembra che la frase relativa alla banca, sia stata pronunciata dalla signora senza una particolare necessità, ma solo perché le è venuto in quel momento improvvisamente in mente di dire al marito che sarebbe andata quel giorno alla banca a farvi un'operazione.

Anche questa idea si è probabilmente presentata in forza di quei pensieri inespressi (legati al desiderio di avere bambini, ma anche a considerazioni di carattere economico) che sono stati suscitati dall'accenno al vestito portato durante la gravidanza. Come cioè se la signora avesse voluto acquietare le preoccupazioni economiche, in vista del suo desiderio di altri bambini, dicendo a se stessa: «In fin dei conti ho un deposito personale alla banca da cui posso prelevare quello che mi serve».

Va infine notato che il ventre materno è spesso simboleggiato (nei sogni ad esempio) da una cassaforte. Anche in base a ciò il rapporto banca-bambini acquista un particolare significato, dato che l'elemento più rappresentativo delle banche è costituito dai forzieri, dalle cassaforti.


Cesare L. Musatti, Trattato di psicoanalisi, Boringhieri, 1974 (ed. or. 1949), vol. I, pp. 340-42. [ note omesse].

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